giovedì 3 novembre 2011
Scelta di Shampoo
L'idea del pezzo nasce da una passeggiata nel Louvre nell'estate del 2009. Il Louvre è interessante e dispersivo e la mia mente, non volendo impegnarsi nel comprendere nozioni relative a particolari opere d'arte nella vastità dello spazio espositivo e nella confusione della folla turistica di agosto, ha pensato bene di vagare pensando ad una linea di basso ipnotica e serrata e ad una traccia di voce che gioca sulle possibili armonizzazioni di un solo accordo.
Il testo invece mi è venuto in mente quando chiesi a mia madre uno shampoo per lavarmi i capelli.
Fra gli scaffali del bagno mi accorsi di vari tipi di shampoo, cosa che si può osservare ovviamente anche in un supermercato. La mia attenzione fu catturata dalle etichette dei vari flaconi. Ognuna di esse conteneva un accezione negativa circa il ns. aspetto o la nostra salute.
I nostri capelli sono secchi o unti, deboli o privi di vita. Come se io, che ho solo bisogno di lavarmi i capelli, dovessi avere improvvisamente anche il bisogno di liberarmi dal male che il mio fisico si porta dietro. Non conta che sia il bagno di mia madre o lo scaffale di un supermarket. Non esiste un prodotto "per capelli e BBASTA"! Credo fermamente che il consumismo è fatto di circoli viziosi. Da una parte un prodotto può veramente soddisfare un nostro bisogno; dall'altra in alcune circostanze si verifica che il prodotto induce il ns. pensiero su di noi e orienta le ns. scelte. Viviamo in un mondo fatto di libertà apparenti. Fare una scelta d'acquisto può farci sentire fichissimi. Ora, cosa succede se scopriamo che la scelta non è stata proprio la nostra?
A livello vocale ho voluto mischiare un cantato ad un rap e ho aggiunto la punta di distorsione, ancora una volta per dare un tocco di acido. Il basso è mezzo Synth, mezzo vero. Dr Pouhlev è il fulcro armonico del pezzo. La chitarra elettrica infatti è l'unico strumento insieme alla voce che disegna l'armonia. Ciò avviene soprattutto nella 2a strofa, dove l'incrocio di 2 tracce di chitarra distinte mi fa pensare ai fraseggi dei primi Marlene Kuntz, quando cioè si sa che 2 chitarre suonano ma non si capisce chi fa cosa. Musicalmente il risultato è un midtempo che puzza di anni 90. C'è chi lo ha accostato ai Filter. Non male. Per me il risultato doveva essere God Lives Underwater, Dj Shadow o Soulwax, anche se la chitarra di Nik Pouhlev all'inizio fa molto "Shove It" dei Deftones.
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