domenica 30 gennaio 2011

Se Al Potere

E' il primo pezzo che ho sottoposto alle orecchie delle persone vicine, nonchè il ritornello più cantabile di tutto il disco. Ciò crea un contrasto con il testo "diretto" che presenta. La melodia del ritornello mi è venuta in mente in un pomeriggio di primvera del 2010 mentre cercavo parcheggio col coltello fra i denti vicino piazza Re di Roma. Ci ho appiccicato sopra un testo provvisorio che fortunatamente è rimasto tale. L'intenzione iniziale infatti era di scivere un testo sulla doppiezza delle persone, sul fatto che l'apparenza del conoscere le persone spesso inganna. Così il ritornello era: "Se entro in fissa con qualcuno è qualcun altro in realtà..". Concorderete con me che era osceno e inibiva ogni ispirazione a dargli un seguito. Così ho scelto il testo cattivello. La disillusione si volta verso la politica e allo schifo che provo verso la classe politica in generale, nella convinzione che le nostre tasse alimentano bisogni e svaghi personali delle persone che votiamo. Il problema non è l'agire immorale di una persona, ma il seme che questa persona ha piantato. Una sorta di legittimazione di una serie di atteggiamenti che molta gente in Italia si sente ormai sicura di poter mettere in pratica nel quotidiano. La drum machine prende spunto nelle strofe da Please dei Nine inch nails, pezzo "minore" di una megaopera chiamata The Fragile. Uno stratagemma utilizzato per rendere più cantabile il ritornello è stato anticiparne la melodia nelle strofe "..ma la paura degli errori mi brucia dentro...". L'accordatura di basso e chitarra in "dropped d" (ossia con la corda pù bassa accordata in RE anzichè in MI) cerca di ridurre la banalità armonica del pezzo, sfruttando con facilità accordi di nona. Il bridge che introduce il ritornello è la parte più fantasiosa del pezzo. Ce ne sono 2 differenti tra loro ma con la stessa linea vocale, che dà un senso di compattezza, di pop-rock virginradiofonico (aiuto!). Il Fantozzi citato nell'intro vuole stemperare il dramma cantato nel pezzo. Volevo un clip ironico che ricordasse la Materiale Porno del mio disco precedente.

giovedì 27 gennaio 2011

Arrivederci Romance

E' il primo pezzo che ho scritto ed è quello che ho sempre ritenuto il brano di apertura del disco. Poi in "zona Cesarini" è divenuta la traccia numero 2 per via di un intro spiazzante deciso al volo (intitolato "INTRO(NATO MORTO)" adattamento dell'intro di "Born Dead" dei Bodycount ed unica traccia in inglese).
Ho scritto la musica a metà 2008 così come l'embrione del testo. Poi è rimasta lì per un paio d'anni. L'ho provata con la band un paio di volte ma prendeva una piega troppo rock. Il synth infatti è fino a quasi metà pezzo l'unico strumento armonico. Big Fab nel frattempo si era affezionato al pezzo e aveva scritto e registrato alcune parti di chitarra.
La base registrata nel 2008 e con tutti gli strumenti su una traccia (Alessandro mi odia ancora per questo) è stata copiata ed incollata sul mac. Poi ci ho costruito intorno il resto. In effetti i suoni di drum machine non sono gli stessi del disco.
Musicalmente credo di essermi ispirato al synth iniziale di "Makes Me Wonder" dei Maroon 5. Il doppio clap housereccio credo di averlo mutuato da "Little L" dei Jamiroquai. Il modo di cantare del ritornello lo accosto a "I Am Happy" dei Soerba (questa non me l'aspettavo nemmeno io!). La chitarra registrata mesi e mesi prima da Big Fab si è incastrata bene e ne ho fatto anche un finale incollandola su armonie differenti.
Il titolo è stato deciso all'epoca. Mi piaceva il gioco di parole con "Arrivederci Roma"; mi piaceva l'idea di iniziare il disco con un arrivederci; mi piaceva metterci di mezzo il mio rapporto strano con la Capitale; mi piaceva la parola romance, come ricordo di "Romance & Cigarettes", uno dei miei film preferiti.
Il testo parla di un rapporto con una donna ucciso dai silenzi e dalla chiusura sui problemi personali di lei. Ci sono tratti autobiografici in questo, ma non vuole essere un pezzo chiuso ed incatenato alle circostanze che lo hanno ispirato. Infondo, parlare e chiarire è sempre importante per me. Questo tema torna nel disco nel pezzo "Intuito"(traccia 10). Per Arrivederci Romance ho pensato ad un video, con la band che suona nella scena di un tradimento. La storia si rivela nel finale una storia gay (alla "Smack My Bitch Up" dei Prodigy). Non so se avrò il tempo di continuare a pensarci...;)

martedì 4 gennaio 2011

ALITI DI TORPORE - Un Blog sul disco di Xenos

Per la prima volta mi accingo a scrivere un blog e lo faccio in merito ad un pensiero che ha tenuto occupati numerosi tardi-pomeriggi, sere e notti dei miei ultimi 2 anni di vita. Si tratta di una produzione musicale indipendente di forma rotonda: un cd.

Si è annidato nella mia mente e con lentezza ed insieme ansia è diventato un oggetto fisico. Mi ha provocato momenti di forte distrazione dalle mie attività quotidiane. Mi ha fatto guardare nel vuoto, camminare senza decisione nè meta e di tanto in tanto avvicinare il telefonino alla bocca e "fissare" un motivetto improvvisato con la funzione registratore vocale.
Ho scritto musiche e parole rimuginando e ripassandoci sopra innumerevoli volte. Una Moleskine blu mi seguiva ovunque ed io per punirla l'ho imbrattata di un disordine grafico senza schemi e pieno di cancellature. Ma lei insisteva col seguirmi. E alla fine ho scritto e registrato 14 canzoni.

Come anticipato, il parto mentale e fisico è avvenuto soprattutto dal tardo pomeriggio in poi di tanti giorni lavorativi dell'anno.
Sono impiegato in una multinazionale e questo oggetto "fisico" è piccolo quanto lo spazio di sopravvivenza "fisica" che il mio lavoro concede a questa attività.
Fortunatamente, rispetto al poco tempo a disposizione per poter provare suoni e registrare parti al computer, il pensiero vola oltre. Esso occupa anche gli spazi di tempo "proibiti" ritagliati nella routine quotidiana. Piccoli sprazzi in cui l'opaco automa, l'impiegato a tempo indeterminato del ministero della verità di "1984" trova la sua salvezza.
L'ho registrato tutto col mio MAC nelle varie case che ho abitato in questi 2 anni così mutevoli.
Ho aggiunto file audio registrati ed inviati via mail da 2 chitarristi amicissimi. Ho aggiunto una voce femminile di una mia compagna delle scuole elementari, registrata in casa sua con la preziosa collaborazione del suo cane.
Ma si tratta di un disco che parla di disturbi e sono i miei disturbi. Non avrei potuto realizzarlo con la mia amata Xenos Band che piano piano si stava sfasciando.

Per ottenere un prodotto quantomeno ascoltabile, non potevo tuttavia tecnicamente contare solo sui miei mezzi. Questa cosa l'ho capita abbastanza tardi. Mi sono avvalso perciò dell'aiuto di un altro amico, Alessandro, anch'egli con questa vocazione di musicista "di notte". Si è messo davanti al suo ProTools bestemmiando fra i denti per il poco tempo a sua disposizione e per il lavoro che nelle mie parole iniziali era semplice e veloce. Il lavoro non era affatto semplice e veloce.
Un paio di meeting di etichette indipendenti a fine novembre 2010 erano la mia deadline per il prodotto finito e quindi ho "costretto" Alessandro ad inviarmi i suoi mix nel cuore di diverse notti.

Ma torniamo al blog.
Non conosco neanche bene tutte le funzionalità di un blog.
Per gli interessi musicali in passato ho piuttosto "bazzicato" siti specializzati o i myspace delle band. Per Xenos ho anch'io un myspace (www.myspace.com/xenosband) creato 2 anni fa e mai utilizzato seriamente per stimolare interesse intorno al progetto. L'ho utilizzato piuttosto per mettere online gli mp3 e pubblicizzare le pochissime apparizioni live della band.
In realtà myspace non è un mezzo strutturato per poter parlare in maniera estesa e senza schemi di un progetto musicale. Allora eccomi qua, a cercare di superare questa sorta di "bloggo" interiore e scrivere che cosa c'è all'origine di un'ora di musica autoprodotta e masterizzata in casa.

Secondo i dettami ormai classici di chi è nel music biz, una band o un artista che si propone ai discografici e al pubblico deve avere musica che funziona e testi che funzionano. Occorre pertanto strizzare l'occhio alle tendenze in entrambi gli aspetti. Nella musica deve riecheggiare qualcosa di attuale e riconoscibile. Nei testi deve esserci la leggerezza che provoca facilità d'ascolto e cantabilità. Dentro questo disco c'è la descrizione di uno stato mentale, che codificata in suoni e parole a mio avviso è l'esatto opposto della leggerezza e delle convenzioni.